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Il rischio rumore in azienda e i suoi effetti sui lavoratori

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di: gino
Parole: 601 | Visite totali: 1558

L’EU-OSHA è l’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, sul suo sito web è presente una gran quantità di materiale informativo su tutto ciò che concerne la sicurezza sul lavoro nelle aziende: brochure, questionari, ricerche, buone prassi ecc… Fra le varie cose c’è anche un documento riguardante "Informazioni introduttive sul rumore nei luoghi di lavoro", un factsheet che illustra cos’è il rischio rumore, quando si verifica e come può essere arginato o risolto.

L’esposizione al rumore è un’esperienza che vivono milioni di lavoratori, seppure alcune categorie sono più esposti, come quelli dei settori edile e manifatturiero, ma anche in scuole, call center, bar ecc… i lavoratori sono continuamente esposti a rumori che a lungo andare possono danneggiare l’udito. Secondo le statistiche il 20% dei lavoratori è costretto ad alzare la voce durante l’attività lavorativa, il 7% è affetto da ipoacusia correlata al lavoro, la perdita dell’udito è la patologia lavorativa più diffusa nell’Unione Europea.

Il rumore nel luogo di lavoro

Con rumore si indica un suono indesiderato e la sua intensità si misura in decibel (dB). Una persona che parla ha di media un’intensità di 65dB, se urla arriva a 80 dB, l’orecchio umano percepisce questa differenza come un aumento del fastidio di 30 volte superiore. Oltre all’intensità anche la durata dell’esposizione costituisce un pericolo per l’udito umano, ad esempio per effettuare una valutazione dei livelli di rumore e vibrazioni nel luogo di lavoro si tiene conto di un’esposizione che dura 8 ore, come la giornata lavorativa media.

Gli effetti del rumore sull’udito

I danni che il rumore può provocare all’udito sono molteplici, alcuni molto gravi:

  • Perdita dell’udito: è una patologia irreversibile, che rappresenta la principale malattia professionale in UE. La causa è legata al fatto che un rumore intenso danneggia per sempre le cellule ciliate della coclea, andando a inficiare le capacità uditive.
  • Effetti fisiologici: l’esposizione al rumore ha ripercussioni anche sul sistema cardiovascolare.
  • Stress lavoro correlato: lo stress è legato a molteplici fattori che si ripetono nel corso dell’attività lavorativa, fra questi c’è anche il rumore, e non necessariamente di forte intensità.
  • Aumento del rischio infortuni: la comunicazione diventa più difficile se c’è molto rumore, anche non udire gli allarmi risulta un pericolo, la conseguenza è che i luoghi di lavoro con molto rumore presentano anche un aumento degli altri rischi.

Cosa deve fare il datore di lavoro

Il datore di lavoro è il primo responsabile della salute e della sicurezza dei suoi dipendenti, quindi anche della valutazione dei rischi legati al rumore, deve perciò:

  • Effettuare una valutazione del rischio rumore attraverso una valutazione fonometrica interna ed esterna, che tenga cioè in considerazione sia le fonti di rumore interne al luogo di lavoro, sia esterne.
  • Sulla base della relazione fonometrica impostare una serie di procedure atte a ridurre o eliminare le fonti di rumore e i rischi per i lavoratori.
  • Informare i lavoratori sui rischi per l’udito.
  • Fornire ai lavoratori gli adeguati Dispositivi di Protezione Individuale nel caso in cui sia impossibile eliminare la fonte di rumore.
  • Monitorare costantemente il livello di rumore, effettuando anche sorveglianza sanitaria sui lavoratori esposti.

Informazioni sull'Autore

Gino Franceschini

Fonte: Article-Marketing.it

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