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Case per vacanze online. Attenti alle truffe

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di: Riki
Parole: 1403 | Visite totali: 1608

La maggior parte di noi agogna al periodo di ferie come all'unica vera occasione per sciogliere lo stress accumulato sul lavoro ed evadere dalle mille preoccupazioni della routine quotidiana. Il fatto che , secondo stime recenti, al loro ritorno dalle vacanze circa 18 milioni di italiani cadano nella cosidetta "sindrome da rientro", tanto da aver costretto psicologi ed esperti a mettere a punto terapie e cure specifiche per questa nuova forma di depressione, dà l'idea di quanto la possibilità di evadere e dedicarsi soltanto a ciò che più ci piace, magari in un oasi diversa e lontana dal nostro ambiente trito e usuale, abbia un indispensabile effetto rigenerante sulla nostra psiche.

Quale sarebbe quest'effetto, però, se il sogno delle tanto attese ferie si trasformasse in un incubo agghiacciante?

Purtroppo infatti, sul web e non solo, si moltiplicano le tristi cronache di coloro che attirati dalle foto di un bellissimo appartamento, magari a qualche passo da una spiaggia paradisiaca e magari anche ad un prezzo stracciato, si trovano a versare una caparra d'affitto per poi scoprire, una volta arrivati sul luogo (insieme ad altri che hanno affittato la stessa casa per lo stesso periodo), di essere stati truffati perchè l'alloggio, semplicemente, non esiste e del fantomatico proprietario non vi è più traccia.

La ragione per la quale un tanto deprecabile raggiro è possibile va sicuramente ricercata nelle maglie, spesso troppo larghe, dei controlli che le varie piattaforme ospitanti annunci di proprietari effettuano sui loro inserzionisti.

Il mercato delle locazioni turistiche è quello che, probabilmente più di altri settori, utilizza il web come vetrina e innumerevoli sono gli spazi a pagamento offerti ai vari proprietari per dare visibilità al proprio alloggio. È fondamentale capire però che il fatto che un alloggio di una data località sia pubblicizzato su un portale dedicato agli affitti per vacanze, anche se quest'ultimo è rinomato e vanta una lunga esperienza nel settore, non dà alcuna garanzia che quell'alloggio esista realmente. Ne è riprova il fatto che, in varie forme, fra i primi punti delle policy e degli avvisi legali della totalità dei portali di questo tipo si specifica, in modo netto, che il sito stesso non è mai responsabile della veridicità delle informazioni (foto, descrizioni, indirizzi, ecc.) pubblicate dagli inserzionisti e che, in ogni caso, si rimanda agli utenti la responsabilità del controllo sull'attendibilità delle inserzioni.

Tali considerazioni rischiano, ovviamente, di suonare banali perchè comuni a quasi tutte le piattaforme che si dedicano generalmente all'e-commerce. Ma se essere truffati sull'acquisto online, per esempio, di un aspirapolvere si traduce "solo" nel disagio dell'aver perso una somma di denaro per un prodotto che non si riceverà mai, l'essere truffati sulla locazione di un alloggio vacanze poi rilevatosi inesistente può costare disagi ben più pesanti.

Lo stress del viaggio, a volte molto lungo e con magari bambini al seguito, si somma allo shock di aver realizzato di essere stati truffati e alla consapevolezza di trovarsi in un luogo lontano e senza un posto dove poter dormire, provocando in alcuni vere e proprie crisi di pianto.

Una parte sostanziale del budget dedicato alla vacanza, solitamente intorno al 30%, è andato perduto nell'invio della caparra d'affitto. Il fatto, poi, che questo tipo di alloggi fantasma vengano affittati soprattutto nei periodi di alta stagione, quando cioè c'è più richiesta, i prezzi d'affitto sono più elevati e il potenziale ricavo è più alto, rende quindi impraticabile da parte del truffato la scelta di un alloggio alternativo in loco perchè questi risulteranno o tutti al completo o troppo esosi.

Nella maggior parte dei casi, dunque, l'amara avventura si conclude con il ritorno immediato a casa, dormendo magari nelle soste in autostrada per non spendere altri soldi oltre a quelli persi nella frode. Infine, al conto già drammaticamente salato, va aggiunto il tanto atteso relax non goduto. In poche parole, la materializzazione dell'incubo di cui sopra.

Verrebbe da domandarsi come mai, una cosa così semplice come chiedere a ogni proprietario, previa pubblicazione dell'annuncio, un documento che attesti l'effettiva esistenza dell'immobile (atto di proprietà, bolletta della luce, del gas o del telefono, ecc.), risulti difficile a chi gestisce portali che arrivano, in molti casi, a contenere decine di migliaia di inserzioni. Un siffatto filtro, infatti, sarebbe decisivo per prevenire illeciti di questo genere perchè, come da comune esperienza di ognuno di noi, tali documenti contengono indicazioni precise sull'indirizzo dell'immobile, sull'identità del proprietario e sui suoi dati anagrafici e fiscali.

Nell'attesa però che i siti di settore si facciano più maliziosi, analizzeremo di seguito i metodi per limitare al minimo il rischio di incappare in questo tipo di truffe quando si cerca su internet una sistemazione per le proprie vacanze.

Come già accennato, per ottimizzare i guadagni, il truffatore punta ad affittare ad un prezzo ipercompetitivo (per attirare il più alto numero di vittime possibile) e nel solo periodo di più alta stagione. Questo perchè, come è ovvio, il primo truffato a rendersi conto del raggiro denuncerà imediatamente la cosa e il portale che ospita l'inserzione farlocca la rimuoverà all'istante. Affitarlo prima, per esempio in giugno, smaschererebbe dunque l'inganno troppo presto e precluderebbe la possibilità di incassare tante altre caparre da altrettanti ignari internauti.

Quindi, seppur appaia scontato, quando ci si trova di fronte all'inserzione di una casa da sogno ad un prezzo molto più basso rispetto alle tipologie affini nella stessa località, fidarsi del motto "troppo bello per essere vero" è sicuramente un buon primo passo.

Fra i metodi per verificare l'attendibilità di un inserzionista una piccola parentesi va aperta sulla possibilità, fornita dai vari siti ai propri affittuari, di valutare il soggiorno effettuato in questo piuttosto che in quell'alloggio. Cosa è più confortante infatti, consultando l'annuncio di una casa vacanze, del potersi affidare alle recensioni di altri ospiti che hanno prima di noi affittato l'alloggio? Bisogna però immediatamente spegnere gli entusiasmi e chiudere la parentesi osservando che, purtroppo, le considerazioni sulle mancanze di controlli sulla veridicità delle inserzioni valgono identicamente per i controlli sull'autenticità delle valutazioni.

Per quanto detto prima, truffe come queste possono durare al massimo fino al picco della stagione in corso. Il secondo passo è quindi quello di verificare la data di inserimento dell'annuncio, indicata solitamente da ognuno dei siti di affitti per vacanze. La presenza, già da più anni, di un alloggio su un sito è di per se una garanzia certa.

Un terzo passo è quello di utilizzare, per così dire, le stesse armi del nemico. La funzione di ricerca per immagine di google permette di risalire, da un immagine data, a immagini simili o uguali presenti in rete. Scaricando le foto della casa in questione si potrà dunque tentare di scoprire se queste appartengono a realtà diverse da quella pubblicizzata.

Il quarto passo è quello di porre tramite telefono, perchè via email ci sarebbe il tempo di organizzare le rispooste, domande molto specifiche al proprietario. Per esempio gli si può chiedere, nel caso di una casa al mare, il nome di un lido attrezzato della più vicina spiaggia fingendosi interessati a noleggiare un ombrellone. Il vero proprietario di una vera casa la mare si è sicuramente trovato miglliaia di volte di fronte a una domanda come questa. Non può quindi titubare o tergiversare nella risposta. È importante poi, per l'invio di una eventuale caparra, di diffidare di quei metodi di pagamento difficilmente tracciabili come, per esempio, quelli offerti dalle classiche agenzie di invio denaro (western union, money transfer, ecc.). Lo stesso valga per la richiesta di trasferimento verso conti correnti esteri.

Il quinto e ultimo passo riprende, in qualche modo, quanto detto in precedenza. Se non si vuole rischiare, infatti, di penalizzare quei proprietari che tramite inserzione offrono per il primo anno la loro bellissima (e reale) casa, magari a prezzi volutamente molto concorrenziali e magari troppo smemorati per ricordare i nomi dei lidi sulle spiagge del proprio paese, basterà ovviamente chiedergli una prova documentale dell'esistenza dell'mmobile. Di nuovo, quindi, una bolletta della luce, del gas, un atto di proprietà, ecc. I proprietari onesti, ovvero la quasi totalità, comprenderanno a pieno i veri motivi della vostra, solo apparentemente, sfacciata richiesta e saranno certamente solidali con i vostri più che comprensibili timori.

Informazioni sull'Autore

Riky Maiello 

Guida escursionistica e appassionato di viaggi

Fonte: Article-Marketing.it

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