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Il panino di Firenze: il lampredotto

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di: panoramahotel
Parole: 250 | Visite totali: 11123

Il lampredotto è in realtà una trippa ottenuta dal quarto stomaco, chiamato abomaso del bovino.
La ricetta è molto semplice: basta bollire il lampredotto per circa tre ore con cipolla, carota, pomodori, prezzemolo, sedano, pepe e sale (qualcuno ci mette anche i chiodi di garofano).
A Firenze potrete gustare il lampredotto in varie ricette: lampredotto all’inzimino (con gli spinaci), lampredotto coi fagioli, alla cacciatora (pomodoro, rosmarino e olive), agnellato (simile alla cacciatora, ma senza le olive), oppure come condimento della pasta nelle "pennette lampredottate".
Il modo di mangiare il lampredotto più amato dai fiorentini è, però, col panino: tagliato a pezzetti come ripieno di un panino toscano non salato e condito con salsa verde, sale e pepe.
Dove lo potete trovare? Ma dal trippaio!
Il trippaio è una figura storica della città; nella Firenze ottocentesca era molto comune imbattersi per le strade di Firenze in un banchino che vendeva trippa, lampredotto, brodo del bollito. Il quartiere più famoso per la vendita di trippa era San Frediano. La trippa fa parte della tradizione e della cultura fiorentine.
I trippai esistino anche oggi, hanno banchini moderni, ma la tradizione è ancora viva.
Mi raccomando, se non volete far infuriare il trippaio, per accompagnare il panino al lampredotto chiedete un "gotto" di buon vino (magari un Chianti).
Qualche trippaio estroso si è pure cimentato in qualche esperimento degno di nota, come il "lampredotto uccellato": il matrimonio tra il lampredotto e i fagioli all’uccelletto. Se vi dovesse capitare di imbattervi in questo panino, vi consiglio di provarlo.

Informazioni sull'Autore

Cristina Seravalli, gestisce insieme alle sorelle un hotel 2 stelle a Firenze, ne cura il blog e le foto

Fonte: Article-Marketing.it

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