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Condizionamento in Italia - Storia delle pompe di calore

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di: Airtecno
Parole: 723 | Visite totali: 3378

É stupefacente notare che un argomento oggi di grande attualità, quale l'utilizzo della pompa di calore come sistema di riscaldamento totale di abitazioni ed edifici, fosse già all'ordine del giorno negli anni '50 quando un grande edificio ad uso commerciale venne dotato di un impianto a doppio uso, raffrescamento estivo e riscaldamento invernale. In verità già nei lontani anni '30 la Sede di Milano della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, la cosiddetta
"Di pompe di calore si discute seriamente da almeno trenta anni e i miglioramenti ad esse apportati e gli impianti interno ad esse realizzati sono di diversa natura".
"Ca' de Sass" era stata dotata di un impianto di condizionamento per tutto l'anno con una delle prime applicazioni della tecnica della pompa di calore. Non si trattava comunque di pompe di calore "reversibili" come la maggior parte di quelle che si utilizzano oggi; erano pompe di calore acqua-acqua nelle quali il cambiamento del modo operativo (freddo o caldo) non avveniva tramite l'inversione automatica del ciclo frigorigeno bensì con una manovra sul circuito dell'acqua.

Fu verso la fine degli anni '50 che si ebbe notizia approfondita delle prime applicazioni di pompe di calore "reversibili" realizzate negli Stati Uniti che introdussero anche una prima loro classificazione secondo le diverse sorgenti "povere" utilizzate. A titolo di curiosità riportiamo che all'inizio si tentò di introdurre perfino una strana dizione di pompa termica. In Europa l'idea e la tecnologia fu molto apprezzata, approfondita con studi anche originali e messa in pratica in Germania e nei paesi scandinavi. In un secondo momento, anni '80 e '90, anche in Francia si compirono ricerche e investimenti industriali al riguardo promossi dall'azienda nazionale “In Toscana si concentrarlo le principali centrali geotermiche italiane. Nella "Valle del diavolo", così chiamata per iI paesaggio caratterizzato dalla presenza di soffioni boraciferi con le caratteristiche colonne di vapori bianchi, si trova la centrale di Larderello (Pisa), dove il calore della terra è sfruttato per produrre energia elettrica” di produzione dell'energia elettrica, Edf; in quel paese il basso costo dell'energia elettrica e intervenuti aiuti statali produssero un vero boom di applicazioni. Negli Stati Uniti comunque il suo sviluppo progettuale e commerciale si può far risalire alla fine della Seconda Guerra Mondiale, anche se già prima della guerra c'erano stati i primi tentativi di applicazione.
La paternità del progetto pratico è, come tutte le paternità di questo mondo, discussa - possiamo solo riferire che Westinghouse Electric applicò un sistema a pompa di calore, vero antesignano dello "split system", alla "Rainbow Room" del famoso club sulla cima del Rockefeller Center a New York. Costituiva un vero prototipo del sistema di condizionamento integrale con apparecchi a sezioni separate con condensazione ad aria (quindi pompa di calore aria-aria). Fu poi merito dei ricercatori della Westinghouse Electric (siamo alla fine degli anni '50) l'inserimento, che si deve forse considerare il primo progresso verso una realizzazione di apparecchiature di serie, di un accumulatore di liquido nel circuito reversibile come compensatore della diversa portata di refrigerante in circolazione, richiesta, come si sa, nell'inversione del ciclo tra caldo e freddo (nel circuito normale l'accumulatore era stato eliminato con l'aggiunta di una piccola percentuale di superficie di scambio nell'evaporatore che assicura la completa evaporazione del refrigerante liquido). Questi sono i primissimi sviluppi tecnici. Altri ne sono venuti nel corso degli anni. È il caso ora di ricordare che le pompe di calore, reversibili e non, sono state classificate secondo la sorgente "povera" che utilizzano. Abbiamo così pompe di calore:

  • aria-aria
  • aria-acqua
  • acqua-aria
  • acqua-acqua
  • suolo-acqua.

Naturalmente, quando si parla di sorgente "acqua" si intende ogni tipo di acqua utilizzabile, compresa quella di mare, di fiume, i falda ecc. C'è invece un po' di confusione per le pompe di calore "suolo"-acqua, che noi europei, con nota saccenteria, ci siamo affrettati a definire "geotermiche". Gli americani sin dall'inizio le avevano definite "ground-source" Heat Pump - lo sfruttamento della geotermia (soffioni, acque sotterranee ad alta temperatura) è qualcosa di diverso come ben sa chi conosce le grandi centrali di Larderello e di altre parti del mondo. Ma ormai il pasticcio è fatto (molto simile a quello della questione condizionamento dell'aria e climatizzazione) e ci teniamo la doppia dizione.

Informazioni sull'Autore

di Carmine Casale
dalla rivista “l'installatore italiano”

www.impiantidicondizionamento.com

Fonte: Article-Marketing.it

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