Stalking condominiale, come fare per difendersi?
di: gbattinelli
Parole: 790 | Visite totali: 953
Lo stalking condominiale, come comportarsi?
Lo stalking condominiale (pron.stolking) è un termine nuovo, che non costituisce una vera e propria possibilità codificata dal legislatore; nello specifico si tratta di una particolare applicazione giurisprudenziale della figura criminosa, lo stalking.
La parola stalking deriva dalla lingua inglese e significa letteralmente “cacciare”, “inseguire”, “perseguitare”. Esso indica il comportamento di chi affligge un’altra persona, perseguitandola e generandole stati di ansia e paura.
Le statistiche rilevano che una buona percentuale dei reati di stalking (pron. stolking) si realizzano nel condominio. Subito dopo la famiglia, infatti, il condominio è l'aggregato sociale con il più alto numero di relazioni a rischio di implosione. Infatti il più delle volte si generano rancori dovuti a vicini rumorosi che disturbano la quiete in orari di "riposo", creando conflitti e fomentando rancori nelle vittime.Cosa dice la legge sullo stalking condominiale?
Il riconoscimento giuridico dello stalking condominiale è fondato su un’interpretazione estensiva dell’art. 612 bisc.p., introdotto con il cosiddetto “Decreto sicurezza”, convertito con la legge 24 aprile 2009 n. 38 che disciplina il reato per atti di persecuzione.
Tale disposizione sanziona con la reclusione fino a quattro anni chiunque ponga in essere reiterate condotte persecutorie tali da determinare nella persona offesa un perdurante e grave stato di ansia e timore o, alternativamente, l’alterazione delle proprie abitudini di vita.
Quando parliamo di stalking condominiale ci riferiamo a condotte persecutorie reiterate nei confronti di più persone a stretto contatto tra di loro e accomunate da caratteristiche simili; non si può parlare semplicemente di un'azione, di un comportamento, di una offesa.
Lo stalking condominiale è un insieme di atti ripetuti volti ad arrecare volontariamente a uno o a una pluralità di condomini un disturbo intollerabile per un periodo prolungato di tempo, tale da condizionarne la vita di tutti i giorni.
Le azioni volontarie e reiterate sono elementi che costituiscono lo stalking, mentre il condominio costituisce il locus commissi delicti.
Tra le diverse attitudini sbagliate osservabili in condominio, quali di queste possono essere considerate possibili situazioni di stalking condominiale?
Proviamo ad analizzare delle casistiche tipiche, riconducibili al fenomeno dello stalking condominiale.
Potremmo dire che:
- tenere televisori e stereo a volume alto in piena notte può essere considerato stalking in condominio;
- lasciare sporcizia o oggetti incustoditi sul pianerottolo può essere considerato stalking condominiale;
- intimidire il vicinato o avvelenare animali domestici può essere considerato stalking condominiale;
- mettere a repentaglio l’incolumità dei vicini come gettare liquidi scivolosi sugli usci può essere considerato stalking condominiale;
È importante però definire lo scenario per cui è possibile preconfigurare una situazione di stalking condominiale. Situazioni con comportamenti persecutori reciproci, con ripicche e vendette tipiche delle guerre di vicinato non possono rientrare nelle casistiche dello stalking condominiale.
La condizione necessaria per parlare di stalking condominiale è che gli atti persecutori siano rivolti in modo unilaterale nei confronti di un condomino o un gruppo di essi.
Cosa può fare la vittima di stalking condominiale per difendersi?
Il Questore, preso atto della richiesta, qualora la ritenga fondata, può emettere un decreto di ammonimento orale allo stalker; ciò evita al colpevole un processo penale e alla vittima di doversi avventurare nelle lungaggini della giustizia.
Il livello di tutela più alto in caso di stalking condominiale è dato dalla querela.
Questa può essere sporta entro sei mesi dall'episodio di stalking condominiale.
Le prove richieste dal Tribunale sono testimonianze scritte e orali, filmati o registrazioni che attestino la condotta reiterata dello stalker.
Il Tribunale, accertata la responsabilità penale dell’imputato, può emettere nei suoi confronti un’ordinanza restrittiva; con questa lo stalker non può lasciare la propria abitazione né avvicinarsi oltre i 500 metri al condominio per un determinato periodo di tempo.
Informazioni sull'Autore
Giuseppe Battinelli
Fonte: Article-Marketing.it
Ripubblica questo articolo gratuitamente nel tuo sito
Clicca all'interno dell'area e copia il contenuto evidenziato. L'articolo è così pronto per essere ripubblicato dove vuoi.