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Aneddoti e curiosità sulla storia di Sondrio e della Valtellina

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di: Pieru
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Sondrio e l'Albero della Libertà

Con il trattato di Teglio, siglato agli inizi del Cinquecento, la città passa sotto il governo dei Grigioni dei quali diventa un importante centro di potere, ma, ben presto, la differenza di religione tra Grigioni protestanti e valtellinesi cattolici si acuisce sempre più e sfocia in una vera e propria rivolta, il cui pretesto è rappresentato dall'uccisione dell'arciprete di Sondrio, Nicola Rusca nel 1620. L'episodio è stato definito "il sacro macello" poiché costò la vita a oltre 400 tra funzionari retici e riformatori protestanti. In quegli anni, la città assunse un governo autonomo che resisterà in carica fino al 1639, anno in cui il Trattato di Milano sancisce il ritorno della sovranità grigione sull'intera valle. Per ben oltre un secolo le cose si mantengono quasi inalterate, ma alla fine del Settecento cominciano a diffondersi in tutto il Nord Italia le idee di fratellanza, uguaglianza e, soprattutto, libertà portate dalla rivoluzione francese. Al termine di un'assemblea tenutasi nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, il popolo di Sondrio scende in piazza e pianta l'albero della Libertà, simbolo concreto di ribellione al potere dei Grigioni. Poco dopo, la Valtellina viene annessa alla Repubblica Cisalpina ed inserita nel Dipartimento dell'Adda e dell'Oglio.

Sondrio e la Statale dello Stelvio

Era il 1808 quando per la prima volta si pensò alla strada dello Stelvio come al sistema più rapido per mettere in comunicazione la Lombardia con il Tirolo e il resto del Regno di Baviera. Passarono, però, oltre 10 anni prima che il governo di Vienna incaricasse ufficialmente l'ingegner Carlo Donegani di mettersi al lavoro sul progetto dell'opera. Dopo poco meno di 63 mesi di lavoro, nel 1825, la strada venne ufficialmente inaugurata ed aperta, dapprima al servizio postale, poi a un vero e proprio servizio di "diligenze" che mettevano in comunicazione Milano con la Germania. La nuova via di comunicazione rianimò traffici e commerci permettendo ai viaggiatori il transito anche durante l'inverno grazie a uomini chiamati "Rotter" che pulivano la strada con l'aiuto di pale e spazzaneve trainati da cavalli.

Nel 1876, la strada divenne tristemente famosa a causa dell'omicidio di Madeleine Tourville da parte del marito Henry, avvenuto sopra il rifugio della Rocca Bianca. Un pastore fu testimone e denunciò l'uomo alla polizia locale, ma durante il processo si scoprì che Madeleine era la terza moglie uccisa da Henry per questioni di denaro.

Sondrio, la tragedia delle frane

La frana di Tresenda
Era domenica il 22 maggio 1983: alle 12,30 a causa delle forti piogge di quei giorni, una parte dei terreni coltivati a vigneto franarono a valle; una frana di fango che no perdona, che scuote il paese, la regione e l'Italia intera: in quella drammatica domenica si contarono 18 morti nella piccola frazione di Tresenda.

La frana della Val di Pola
Il 17 luglio del 1987 su tutta la zona della Val di Pola cadono oltre 30 centimetri di pioggia, quasi un quarto di tutta l'acqua che precipita solitamente sull'intera valle nel corso di un anno. Con il passare dei giorni, le condizioni sembrano lentamente migliorare, ma il mattino del 28 luglio, un'immensa frana di quaranta milioni di metri cubi di terra e rocce si stacca dalle cime del Redasco abbattendosi da un'altezza di circa duecento metri sui comuni di Morignone, Sant'Antonio, Aquilone, Foliano e Castellaccio San Martino e ricoprendo completamente l'intero fondo della valle. Alla fine le vittime della spaventosa catastrofe i morti furono 53 e 1500 le persone che restarono senza casa.

Informazioni sull'Autore

Pierluigi Ferrara si occupa di progetti internet lavorando per ZeroDelta. A tempo perso si diletta con il suo blog e  nella raccolta e nello studio di materiale relativo a uomini, operazioni e mezzi che parteciparono alla Seconda Guerra Mondiale .

Fonte: Article-Marketing.it

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