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Le Fontane a Roma

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di: toptourguide
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Fra le principali attrazioni di Roma sono da annoverare senza dubbio le fontane. Roma infatti ha sempre beneficiato sin dall'antichità di ingenti risorse idriche, di cui sono testimoni i numerosi acquedotti e le stazioni termali disseminate per la città.

L'acqua veniva approvvigionata da bacini fluviali dei dintorni, dalle catene montuose che circondano l'area urbana e veniva canalizzata attraverso gli acquedotti, esempio insuperato di ingegneria romana, con i quali la si distribuiva a tutti i quartieri.

Piscine, saune, vasche e lavabi (labra) venivano riempite costantemente di acqua per scopi igienici, o semplicemente per dissetare la popolazione. Con la diffusione dei bagni pubblici, o thermae, sin dal III secolo a.C. la richiesta e il consumo di acqua crebbe progressivamente, anche perché nelle case dei plebei non erano previste strutture sanitarie o igieniche e quindi la popolazione si serviva dei servizi pubblici messi a disposizione dal Governo imperiale.

Tutta questa ricchezza e abbondanza subì un freno improvviso con la caduta dell'Impero, quando nel VI secolo i barbari sabotarono gli acquedotti stessi durante gli assedi, riducendo la popolazione allo stremo. Ciò significò un graduale abbandono delle fontane e di tutte le opere idrauliche della capitale, che determinò un peggioramento delle condizioni di vita e di igiene in generale e contestualmente facilitò la diffusione di malattie endemiche. Per questo motivo la città durante il Medioevo giunse a contare poche decine di migliaia di persone, neanche lontanamente paragonabili agli abitanti dell'epoca di maggior splendore durante gli imperatori Traiano o Adriano.

Dopo una lunga parentesi di oscurantismo medievale, il Rinascimento diede a Roma un nuovo impulso: un rinnovato concetto di uso degli spazi comuni contribuì alla creazione di piazze, ovvero luoghi di aggregazione, di incontro per i cittadini.

Quello che nell'antica Roma aveva rappresentato il Foro, unico punto di riferimento dell'intera città, ora era distribuito su tutto il tessuto urbano, dove, su scala minore, ogni piazza offriva i luoghi di interesse principali: la chiesa, i palazzi del potere, il mercato.

Papi, cardinali e ricchi uomini d'affari affidavano agli artisti più eclettici e di talento dell'epoca la decorazione di piazze con splendide opere realizzate sia con materiali di riciclo che nuovi. Gente del calibro di Pietro e Gian Lorenzo Bernini, Nicola Salvi, Giacomo Della Porta, Giuseppe Valadier and Carlo Maderno, con la propria creatività, nel tempo riuscì a trasformare le piazze in veri e propri salotti a cielo aperto: non c'è da meravigliarsi se migliaia di turisti restano letteralmente incantati per ore di fronte alla Barcaccia a piazza di Spagna, alla Fontana di Trevi, alla Fontana dei 4 Fiumi a piazza Navona o alla Fontana dei Leoni a piazza del Popolo, tanto per menzionare solo alcuni dei monumenti più celebrati della capitale. E lo spettacolo di sorgenti di acqua corrente che tutti i giorni con la loro veemenza fuoriescono dalle fessure delle rocce di travertino e si infrangono fragorosamente sui lisci marmi di figure mitologiche abilmente rievocate dai nostri migliori scultori, fornisce ai visitatori la soluzione ideale per fare una meritata pausa dopo la visita alle rovine antiche, ai luoghi di culto  ad uno dei tanti musei.

Informazioni sull'Autore

Alessandro Barnaba

artitcolo scritto per toptourguide


Fonte: Article-Marketing.it

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